Dall’Ucraina arriva l’ultima accusa shock ai russi che riguarda la regione di Kherson. Ecco il rapporto della presidenza ucraina.
Dall’ucraina arriva l’accusa ai russi di aver costruito camere di tortura a Kherson. La rappresentante permanente della presidenza ucraina in Crimea Tamila Tacheva, avrebbe spiegato che almeno 600 persone sarebbero rinchiuse in seminterrati, situati nella città di Kherson. Lì, gli ucraini sarebbero costretti a subire torture e abusi in delle camere di tortura, da parte dei russi.
Si tratterebbe di una prigione situata nella regione di Kherson, nel sud dell’Ucraina. La rappresentante permanente della presidenza ucraina ha spiegato che gli ucraini, “Sono detenuti in condizioni disumane e sono vittime di torture”. Si tratta “principalmente di giornalisti e attivisti” che hanno organizzato “manifestazioni filo-ucraine a Kherson e nella regione” avvenute in seguito all’occupazione russa in territorio ucraino. Secondo la rappresentante ucraina Tamila Tacheva, le prigioni avrebbero degli scantinati adibiti a camere di tortura attrezzate.
La maggior parte del territorio dell’oblast di Kherson, situato nell’Ucraina meridionale, si trova attualmente nelle mani della Russia. Secondo le stime di alcuni funzionari ucraini, almeno la metà della popolazione ucraina avrebbe abbandonato la regione durante gli ultimi tre mesi.
La chiusura dei confini con il resto dell’Ucraina
Inoltre la Russia, dopo essersi insediata, verso le fine di maggio, ha chiuso i confini di Kherson con il restante territorio ucraino. Secondo Kiev, coloro che avessero dimostrato la volontà di voler abbandonare la regione occupata dalla Russia, avrebbe rischiato di essere deportato in Crimea.
Dopo aver occupato la regione di Kherson, le truppe russe avrebbero istituito delle basi militari. Avrebbero inoltre promosso un referendum fasullo per rendere la regione una “Repubblica” autonoma, come quelle di Lugansk e Donetsk nell’Ucraina orientale.